Buon giorno a tutti!
Oggi io sto nella doppia veste di familiare e di sindaco. Come familiare
devo dare atto a Carlo di avere realizzato una opera meravigliosa,
un’opera che penso lui abbia potuto portare a termine nella sua
completezza solo grazie al suo entusiasmo, perché ce ne ha tanto, è una
carica continua… una pentola di iniziative, ma soprattutto grazie ad una
molla che purtroppo non tutti hanno: la molla della Fede.
Che cosa è la Casa Famiglia e come si pone oggi una Casa Famiglia di
fronte a una istituzione? Tenete presente che nel nostro Comune, come in
tutti i Comuni d’Italia, per darvi un’idea di quello che significa
“servizi sociali”, le spese per i servizi sociali sono tutte a carico
del bilancio comunale. Noi per i bambini in affido e per gli adulti che
sono ricoverati in case famiglia, spendiamo ogni anno circa un decimo
del nostro bilancio. Andiamo a somme molto più alte dei trecento mila
euro e a questo dobbiamo fare fronte solo noi. Questo è un primo
problema. L’altro problema, che non è affatto minore, è quello che molto
spesso questi bambini o anche gli adulti vengono ricoverati per la loro
degenza in case famiglie o istituti che si trovano a volte a centinaia
di Kilometri di distanza dalla loro casa, dal loro territorio, dal loro
ambiente. Questo è un problema che va a sommarsi ai problemi di disagio
che già esistevano in precedenza. Pensate ai bambini che vengono
strappati dal loro territorio, dalla loro casa, dai loro amici, dai loro
parenti e che vengono, per ordine di un giudice tutelare, affidati ad
una Casa Famiglia che si trova a duecento kilometri di distanza. Il
problema che si pone non è solo pratico per i familiari che non hanno
possibilità di raggiungerli e seguirli nel modo dovuto, ma soprattutto
il problema è quello di poter seguire adeguatamente ai fini del recupero
successivo e dell’inserimento successivo nell’ambito sociale questi
bambini. Per cui io vi riporto qui l’esperienza che ho con altri paesi,
non con l’Italia, molto spesso questi ragazzi, una volta usciti da case
famiglia, imboccano strade che non sono buone, le strade della droga, le
strade della delinquenza, per cui, molto spesso, escono dalle Case
Famiglia ed entrano nelle carceri, così ad una piaga sociale se ne
aggiunge un’altra. Quindi il fatto di avere a disposizione nel nostro
territorio una casa famiglia che sia veramente rispondente alle esigenze
dei bambini e, soprattutto, dei familiari è importantissimo.
Noi a Marcellina abbiamo circa dieci bambini affidati a Case Famiglie
che sono distantissime, che addirittura non stanno nella nostra
provincia. Sarà, quindi, nostro impegno valutare le possibilità di
potere affidare questi bambini a questa struttura e per questo ci
batteremo.
Carlo ha fatto riferimento prima ad un altro aspetto: quello della
possibilità di potere allargare le competenze di questa struttura che,
ripeto, è una struttura di volontariato. Qui non si opera per ricevere o
per accumulare denaro, le ONLUS sono tutte attività che non hanno scopo
di lucro, quindi sono attività che operano soltanto ed esclusivamente
per volontariato. È chiaro che di fronte ad una logica e chiara
richiesta da parte degli interessati di potere disporre di aree che un
domani possano, nell’ambito del territorio del Comune, costituire una
realtà che allarghi le competenze della Casa Famiglia, io penso che
tutti gli amministratori, ed oggi ho il piacere di vederne di tutti i
colori politici, siano d’accordo, quindi, a questo posso rispondere
subito. Naturalmente è chiaro che se dovessi fare una richiesta
ufficiale del genere, io non potrei partecipare neanche alla
discussione.
Detto questo chiudo il mio intervento che non deve essere assolutamente
un intervento ripetitivo di quanto è già stato esposto. Voglio però
sottolineare una cosa: da parte mia, io a mio fratello in questi anni ho
dato soltanto un sostegno morale. Di questo per certi aspetti me ne
dispiace perché poi nella vita ognuno ha le sue vicissitudini e i suoi
problemi, pero oggi sono ancora più orgoglioso, come fratello, di quello
che è riuscito a realizzare!
Grazie!
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