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foto                                   discorso del Presidente                                      omelia di padre Renzo

IL DISCORSO  DEL SINDACO

DR. ALFREDO RICCI

 

 

Buon giorno a tutti!

Oggi io sto nella doppia veste di familiare e di sindaco. Come familiare devo dare atto a Carlo di avere realizzato una opera meravigliosa, un’opera che penso lui abbia potuto portare a termine nella sua completezza solo grazie al suo entusiasmo, perché ce ne ha tanto, è una carica continua… una pentola di iniziative, ma soprattutto grazie ad una molla che purtroppo non tutti hanno: la molla della Fede.

Che cosa è la Casa Famiglia e come si pone oggi una Casa Famiglia di fronte a una istituzione? Tenete presente che nel nostro Comune, come in tutti i Comuni d’Italia, per darvi un’idea di quello che significa “servizi sociali”, le spese per i servizi sociali sono tutte a carico del bilancio comunale. Noi per i bambini in affido e per gli adulti che sono ricoverati in case famiglia, spendiamo ogni anno circa un decimo del nostro bilancio. Andiamo a somme molto più alte dei trecento mila euro e a questo dobbiamo fare fronte solo noi. Questo è un primo problema. L’altro problema, che non è affatto minore, è quello che molto spesso questi bambini o anche gli adulti vengono ricoverati per la loro degenza in case famiglie o istituti che si trovano a volte a centinaia di Kilometri di distanza dalla loro casa, dal loro territorio, dal loro ambiente. Questo è un problema che va a sommarsi  ai problemi di disagio che già esistevano in precedenza. Pensate ai bambini che vengono strappati dal loro territorio, dalla loro casa, dai loro amici, dai loro parenti e che vengono, per ordine di un giudice tutelare, affidati ad una Casa Famiglia che si trova a duecento kilometri di distanza. Il problema che si pone non è solo pratico per i familiari che non hanno possibilità di raggiungerli e seguirli nel modo dovuto, ma soprattutto il problema è quello di poter seguire adeguatamente ai fini del recupero successivo e dell’inserimento successivo nell’ambito sociale questi bambini. Per cui io vi riporto qui l’esperienza che ho con altri paesi, non con l’Italia, molto spesso questi ragazzi, una volta usciti da case famiglia, imboccano strade che non sono buone, le strade della droga, le strade della delinquenza, per cui, molto spesso, escono dalle Case Famiglia ed entrano nelle carceri, così ad una piaga sociale se ne aggiunge un’altra. Quindi il fatto di avere a disposizione nel nostro territorio una casa famiglia che sia veramente rispondente alle esigenze dei bambini e, soprattutto, dei familiari è importantissimo.

Noi a Marcellina abbiamo circa dieci bambini affidati a Case Famiglie che sono distantissime, che addirittura non stanno nella nostra provincia. Sarà, quindi, nostro impegno valutare le possibilità di potere affidare questi bambini a questa struttura e per questo ci batteremo.

Carlo ha fatto riferimento prima ad un altro aspetto: quello della possibilità di potere allargare le competenze  di questa struttura che, ripeto, è una struttura di volontariato. Qui non si opera per ricevere o per accumulare denaro, le ONLUS sono tutte attività che non hanno scopo di lucro, quindi sono attività che operano soltanto ed esclusivamente per volontariato. È chiaro che di fronte ad una logica e chiara richiesta da parte degli interessati di potere disporre di aree che un domani possano, nell’ambito del territorio del Comune, costituire una realtà che allarghi le competenze della Casa Famiglia, io penso che tutti gli amministratori, ed oggi ho il piacere di vederne di tutti i colori politici, siano d’accordo, quindi, a questo posso rispondere subito. Naturalmente è chiaro che se dovessi fare una richiesta ufficiale del genere, io non potrei partecipare neanche alla discussione.

Detto questo chiudo il mio intervento che non deve essere assolutamente un intervento ripetitivo di quanto è già stato esposto. Voglio però sottolineare una cosa: da parte mia, io a mio fratello in questi anni ho dato soltanto un sostegno morale. Di questo per certi aspetti me ne dispiace perché poi nella vita ognuno ha le sue vicissitudini e i suoi problemi, pero oggi sono ancora più orgoglioso, come fratello, di quello che è riuscito a realizzare!

Grazie!