Ritiro Collevalenza 2007

23/25 Novembre 2007

 

LA RICERCA DI DIO

Alla spicciolata le persone sono arrivate al santuario di Collevalenza con la propria vettura, venivano da varie parti d’Italia. Il gruppo romano si era contattato ed aiutato per viaggiare insieme. La cena ci ha riuniti in una grande sala e dopo cena padre Renzo ci ha dato il benvenuto nell’accogliente aula magna. Eravamo tanti! Non tutti si conoscevano ma ben presto i contatti si sono stabiliti e si è andati a riposare pieni di aspettative e di pace.

La mattina del 24, dopo la colazione, vi è stato il nostro primo incontro. Il Signore era con noi perché mentre padre Renzo parlava ci siamo sentiti abbracciati.

Come non sentirsi abbracciati quando il pastore mette da parte le tracce preparate e ci parla invece dell’incontro personale che ognuno è chiamato a fare con Gesù? Come non sentirsi salvati quando il pastore ci chiede di levarci dalla testa l’immagine di un Dio che si offende se non lo preghiamo o ci allontaniamo perché è un Padre buono sempre in cerca dei suoi figli come se non potesse essere felice senza di loro? Le parole ispirate di padre Renzo sono risuonate in un silenzio ovattato che pesava e distendeva l’anima. La mente dimenticava i problemi, il cuore le croci, e ci si sentiva trasportati in una realtà che risanava le ferite.

Per tanto tempo, continuava il nostro pastore, l’autorità della Chiesa non ci ha parlato della misericordia di Dio, ma della Sua autorità. Dobbiamo ritrovare il vero volto di Dio che non punisce, ma perdona e dimentica. La nostra vita è fatta per sperimentare la pienezza di Dio! Avete mai provato cosa significhi sentirsi bene d’anima e di core? Avete mai sperimentato cosa sia la gioia? Dio che è il creatore dell’universo e di tutte le cose ci parla di pienezza di gioia, ci vuole riempire della Sua gioia e noi invece vogliamo accoglierlo con il nostro pensiero limitato, con il nostro cervello, la nostra intelligenza umana. Dio va oltre, è l’oltre che non possiamo commisurare, ma che possiamo vivere liberando la mente da tutte le cose che ci siamo immaginate. Dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere che la scienza umana può spiegare e illuminarci fino a un certo punto e che al di là di quello che conosciamo c’è qualcosa che supera tutto, è la scintilla misteriosa che Dio ha messo dentro di noi e che capiremo solo se ci abbandoniamo a Lui come bambini. Quando noi entriamo nel pensiero di Dio, quando sentiamo la nostalgia della sua presenza vuol dire che è Dio che cerca noi. La fede non parte dal nostro cuore, ma è una scintilla che Dio ci mette dentro.

…Aprirsi all’incontro con Gesù significa incontrare una persona che mangiava come noi, beveva, andava alle feste e man mano che cresceva prendeva coscienza di chi fosse e del disegno che Dio aveva su di lui. Questo Gesù, figlio di Dio è rimasto con noi nell’Eucarestia, più di questo non ci poteva dare, ci ha dato il Suo Corpo che entra in Comunione con noi e ci dà la possibilità di parlargli, di accoglierlo, renderlo partecipe dei nostri turbamenti, dei nostri pensieri, desideri e dolori. Noi abbiamo tolto a Dio la sua parte più bella, quella umana.

…Ciò che ci salverà non sono le penitenze, le privazioni, i sacrifici personali, è la carità, l’amore verso gli altri. Dio è gratuità, non aspetta che noi gli diamo qualcosa per ascoltarci, ci chiede solo di fare agli altri quello che vorremmo che gli altri facciano a noi.

… Tutti abbiamo un Angelo custode che ci guida, ci protegge, ci parla. Nessuno si senta solo, l’Angelo di Dio è sempre al nostro fianco. Dobbiamo parlargli e ascoltarlo. Vi è un linguaggio del cuore che arriva nel profondo, fa conoscere cosa sia la vera sapienza e fa intuire cose che altrimenti non si potrebbero comprendere.

… Non vi spaventate delle crisi, non le guardate come una cosa negativa, esse vengono perché ognuno possa mettersi in discussione, interrogarsi, scavare nel profondo della sua persona e poi ripartire. Con Dio non siamo mai arrivati, siamo sempre in cammino.

…Dio ci ha dato un solo comandamento, quello di amarlo e di amarci l’un l’altro. A chi mi ama mi manifesterò, ha detto, amatevi l’un l’altro come io vi amo.

Per trovare Dio vi è un’unica strada, quella di accostarsi ai fratelli, il fratello è la direttissima per arrivare a Dio.

Queste sono alcune delle esortazioni e delle illuminazione che padre Renzo ci ha regalate insieme alla sua allegria, alle sue battute, alle risate che ci hanno scaricati della pesantezza della vita quotidiana.

La Santa Messa del pomeriggio nel raccoglimento della nostra sala e quella della Domenica nel Santuario ci hanno colmato di gioia.

Le testimonianze date da alcuni di noi, le notizie del presidente della nostra ONLUS, i programmi della Casetta Lauretana e lo scambio di opinioni ci ha fatto sentire parte di una comunità in cammino, benedetta dal Signore e aperta alle sorprese che Dio ci manderà.

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