Non
c’è casa, non c’è paese, non c’è luogo che non possa essere trasformato
dall’amore, e, quando l’amore vissuto è quello di Dio, il luogo in cui
ci si trova diventa un paradiso. Questo è successo alle centoventi
persone che si sono incontrate nella casa di accoglienza “Mondo
Migliore” a Rocca di Papa (Roma). Appena giunti sul posto la prima
sensazione è stata di freddezza: un grande complesso moderno,
dispersivo, con lunghi corridoi, tante scale e con una sequenza di
piccole stanze anonime ci ha fatto provare nostalgia dei monasteri che
ci avevano accolti nei precedenti ritiri. Poi è cominciata la comunione:
le mani che si stringono, i visi che sorridono, gli occhi che si
accendono, gli abbracci, le risate festanti e, su tutto questo
meraviglioso ricamo di sentimenti umani, la Parola di Dio.
Il titolo
dell’incontro predisposto dal nostro pastore è stato “La Volontà di
Dio”. Nessun argomento poteva essere più consono allo stato d’animo di
tutti. I tempi di crisi in cui viviamo, le difficoltà della vita di ogni
giorno, le croci grandi o piccole che trasportiamo, il vuoto che
sentiamo, la solitudine che ci accompagna nel nostro quotidiano, tutto
questo poteva essere consegnato nella volontà di Dio per essere vissuto
in abbandono e con la
consapevolezza
che tutto coopera al bene per quelli che amano Dio.
Man mano
che il nostro pastore parlava, che il suo viso si rilassava ed assumeva
l’espressione commossa di chi viene visitato dallo Spirito Santo, il
silenzio si faceva compatto e la commozione vibrava nei cuori.
La volontà di
Dio e Dio coincidono,
ci diceva padre Renzo, chi ne è consapevole e le
va incontro, va incontro a Dio,… il rapporto tra noi e Dio è
confidenziale perché siamo
stati fatti per conoscerlo, amarlo ed essere da Lui amati,… dentro di
noi c’è una scintilla di Dio perché siamo stati creati a Sua immagine e
somiglianza,... in ognuno di noi vi è un Suo disegno e Lui lo porta
avanti dandoci delle grazie personali,… per il cristiano fare la volontà
di Dio significa seguire Gesù e per seguire Gesù basta vivere
secondo la semplicità del Vangelo,… non ci dobbiamo spaventare se è
difficile seguire Gesù, anche per gli apostoli è stato difficile,
seguendolo però arriveremo ad essere una sola cosa con Dio,… quando
facciamo la volontà di Dio stiamo già in Lui e la nostra vita diventa
lode epreghiera senza bisogno di pregare,…
il bene lo dobbiamo fare seguendo la volontà di Dio perché il bene fatto
dove Dio non vuole è male,… stiamo tranquilli allora, dobbiamo vivere
bene il presente, senza rammaricarci del passato e stare in ansia per il
futuro,…Dio è amore, Dio è libertà, è
fantasia,
è gioia, il cristiano è quello che sorride ed irradia luce,… fermiamoci,
basta con questa fretta che consuma il nostro corpo e la nostra anima,
troviamo un po’ di spazio per noi stessi, vogliamoci più bene, solo se
siamo tranquilli e in pace possiamo donareserenità agli altri.
Questi ed
altri messaggi ci entravano nell’anima e tutti li assaporavamo cacciando
via gli scrupoli e i sensi di colpa inutili, sentendo rimarginarsi le
ferite e rifiorire la speranza. Ogni tanto qualche battuta dal sapore
dialettale strappava una risata liberatoria e si tornava ad ascoltare
con la tensione azzerata.
Poi è
stato il momento delle testimonianze personali… quanta ricchezza, quanta
umanità pur nelle croci, portate con dignità e amore! Che
desiderio di progredire, di conoscere meglio questo Dio che si fa amore
e ci insegue perché non riesce a vivere senza di noi! Esperienze di
ricerca, esperienze di sofferenze superate, di solitudine compresa e
riempita da quell’Amore che tutto muove e tutto alimenta.
Tanti
sono stati i giovani che nella condivisione si sono ricaricati, tante le
coppie che hanno trovato risposte ai loro perché, tante le persone
adulte che finalmente si sono sentite incammino verso
Qualcuno che dà senso alla vita terrena.
La santa
Messa giornaliera ha dato risonanza ai momenti di ascolto e di preghiera
e, nella Eucaristia, le nostre emozioni sono state offerte a Dio. Tutti
hanno trovato il modo di comunicare a Gesù il loro grazie, la loro
speranza, la loro stanchezza, la loro fragilità e il loro desiderio di
seguirlo.
Il ritiro
è finito con una festa a sorpresa per i 58 anni che padre Renzo aveva
voluto festeggiare in privato con il Signore in un monastero di clausura
e che noi abbiamo voluto, anche se in ritardo, condividere con lui,
tutti insieme, con una torta tra brindisi e risate.