Ritiro Santa Scolastica 2008

15/17 Febbraio 2008

La Preghiera

Terza tappa del nostro cammino di fede

con Padre Renzo

 

Vieni anche tu?

 

                                 

 

<<La mente dell'uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi>> (prov. 16.9)

Nessuno andò ieri, né va oggi, né andrà domani a Dio
per la stessa strada che percorro io;
per ognuno riserva
un raggio di luce il sole,
un cammino vergine Dio.
(Leon Felipe)

 

          
L
a terza tappa del nostro cammino di fede con Padre Renzo si è svolta a Subiaco. Il numero delle persone che partecipa ai nostri ritiri aumenta sempre, ormai i fratelli che condividono il nostro cammino vengono anche da altre parti d’Italia: è un ritrovarsi, un arricchirsi reciproco, una condivisione che mette in moto le nostre emozioni.

A volte parlare dei moti dell’anima non è facile, si rischia di banalizzare ciò che di più prezioso il Signore ci ha dato: la nostra interiorità. È ad essa che ogni tanto dobbiamo dare spazio: occorre ritirarsi in sé stessi, in un luogo di pace, per vivere, sperimentare, ascoltare ciò che il Signore vuole dirci. Noi a Subiaco lo abbiamo fatto: padre Renzo ci ha preso per mano uno per uno e, come fa il Signore, ci ha parlato. Le sue parole sono risuonate in maniera diversa nei nostri cuori, ognuno ha attinto in esse ciò di cui aveva bisogno, ognuno ha avuto la risposta ai suoi turbamenti, ai suoi perché: questo è il miracolo che il Signore fa quando la comunità si riunisce per pregare insieme.

Il tema del ritiro è stato “La Preghiera”. Non poteva esserci titolo migliore per calmare i nostri cuori, per farci spogliare delle nostre fatiche quotidiane e metterci in comunicazione con Dio. Non è forse questa comunicazione che cerchiamo tutti? Non è forse la Sua voce che vogliamo ascoltare? Non è la Sua carezza che vogliamo ricevere?

Eravamo tutti partiti con una aspettativa diversa, c’era però in noi una attesa unica che ci accomunava: quella di ricevere un dono. Noi, uomini e donne di questo mondo siamo sempre in attesa di segni e di miracoli. Anche chi dice di non credere nel soprannaturale è in attesa (salvo poi non riconoscere le grazie ricevute come mandate dal Cielo). Arrivando a Subiaco l’attesa è cessata perché subito siamo entrati nella Grazia di Dio. Non volevamo altro che quello che stavamo vivendo, non volevamo sentire nulla di diverso da quello che stavamo ascoltando, non volevamo partecipare a nulla di differente da quello a cui stavamo partecipando. Il dono l’abbiamo ricevuto tutti: era “Dio”! Renzo ce Lo ha donato con la sua umanità, con la sua voce a volte allegra, a volte commossa, sempre penetrante ed ispirata.

Forse alcuni pensano che il Ritiro Spirituale sia una grande noia, che tre giorni di preghiera possano farci uscire dalla pista terrena per portarci a vivere in una realtà che ci tiene lontano dalla nostra quotidianità, con la quale poi dobbiamo sempre fare i conti. Con Padre Renzo è un’altra cosa! Questo nostro pastore ci insegna a vivere con gioia, ci travolge con la sua allegria, ci comunica la forza positiva di vedere tutto con gli occhi di Dio. Il Dio di cui ci parla è un padre buono che si mette a tavola con noi, che si siede gioioso nella nostra assemblea e si diverte alle nostre battute ed è anche felice di ascoltare ciò che ci è accaduto: fatti tristi o gioiosi, avventure buffe o delicate; ama ridere con noi fino a farci piangere d’ilarità per aiutarci a scaricare tutti i nostri malumori, a liberarci di tutte le tossine negative e di tutte le nostre pene.

Certo vivere sempre in questa atmosfera gioiosa sarebbe troppo bello, ma è pur vero che è essenziale ricaricare le pile, ritornare a casa con il buon umore e riprendere il cammino con la pace nel cuore.

Il tempo sereno, la natura intorno, le passeggiate al Santuario di San Benedetto, la condivisione dei pasti, il raccontarci le nostre storie, il gioire della Santa Messa e dell’Eucarestia, la Confessione e i momenti di meditazione hanno accompagnato le nostre ore.
Molti hanno finalmente pregato come il Signore vuole, hanno iniziato con Dio quel dialogo personale fatto d’intimità, di confidenza, di domande, di slanci, di tenero amore, di desiderio di accoglierlo nella propria quotidianità senza pudori o riserve: è in questo infatti che consiste la “Preghiera”.

 

 
 

NON <<DEVI>> PREGARE

Mettitelo bene in testa.
Dio non ti punisce perché <<non hai detto le preghiere>>.
Non devi nulla a Dio in fatto di preghiera.
Se c'è una cosa che <<non devi>>, è pregare.
La preghiera la devi a te stesso.
Dio non ha bisogno di quella determinata quantità di preghiere al giorno.
Sei tu che ne hai bisogno. Bisogno di preghiera, più che di preghiere.
Non puoi farne a meno se vuoi vivere da <<figlio>>, da amico. Se vuoi che non ti manchi il respiro. Se intendi essere uomo.
...Dio non ha alcuna simpatia per coloro che sentono il dovere di pregare,
gradisce quelli che non possono fare a meno della preghiera.
Dio ha solo bisogno del tuo amore.
Non illuderti neppure che, se non preghi, Dio ti lasci mancare le <<grazie>>.
Se non preghi ti manca la grazia della preghiera.

 

 

 

Aderire al progetto di Dio 
è fonte inesauribile di gioia.

 

 

 

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?...
Nemmeno le tenebre per te sono oscure,
 e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.

(Salmo 138)

 
 

 <<Fammi conoscere, Signore, le tue vie>> perché io le abbia a percorrere, <<insegnami i tuoi sentieri>> perché non mi perda sulle strade larghe e asfaltate del tempo. <<Fammi conoscere la mia via, quella che tu hai scolpita nella tua mente da sempre>> perché non ne esista un'altra per me.
Allontanarmene sarebbe cadere nel nulla. Desiderare qualche cosa d'altro, pura follia, scegliere io la mia via sarebbe imboccare una strada senza uscita. Chi sono io, uomo di vita breve e di vista corta, per tentare un percorso diverso da quello che tu hai preparato per me con amore e lungimiranza?
E' così che nasce nel cuore dell'uomo la passione di cercare la volontà di Dio, per farla propria e seguirla.  (P.G. Cabra)

 

 

 

 

 

 

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