Ritiro Collevalenza 2010

5/7 Marzo 2010

 

Il Perdono di Dio

 

decima tappa del nostro cammino di fede

Mai come in questo ritiro

 il  desiderio di condividere è stato tanto forte. Abbiamo bisogno tutti di condivisione, tenere tutto per noi stessi ci fa star male. Dio ci ha creato per formare una grande orchestra, a lui i solisti non piacciono, i solisti lo inteneriscono solo quando, nel bel mezzo di una sinfonia, suonano un pezzo che esalta le note della composizione musicale e lo innalzano in un assolo vibrante, intenso ed essenziale.

Il nostro ritiro di Collevalenza è stato un gran concerto. Renzo era il direttore di orchestra e faceva vibrare la Parola di Dio nei nostri cuori che rispondevano con risonanze individuali, erano assoli dolcissimi che interrompevano per un momento la sinfonia e le permettevano di riattaccare più ampia e festosa acquisendo, così, un valore universale. Sì, universale perché tutto diventava nuovo e anche le cose partecipavano a questa novità presentandosi dentro di noi con una bellezza mai goduta prima.

Questi sono i miracoli che il Signore permette e che ritornano a Lui per riempire di commozione il suo cuore.

Ecco allora che mi appresto a condividere con chi legge le emozioni raccolte negli sguardi dei partecipanti, nei loro sorrisi, nelle lacrime trattenute a stento e nelle loro testimonianze.

Il tema si prestava per essere condiviso da tutti e sarebbe entrato nelle pulsioni di ciascuno, nei suoi traumi nascosti, nel suo desiderio di riappropriarsi della vera libertà.

La voce di padre Renzo ci parlava del Perdono di Dio e ce lo porgeva con delicatezza, ce lo faceva scendere nel cuore come essenza purissima dell’amore, di quell’amore che Dio nutre per la sua creatura, da Lui forgiata a sua immagine e somiglianza. Questa immagine e somiglianza veniva valorizzata da frate Renzo, veniva resa viva, la si poteva toccare con mano.

Non c’è dono più bello che il Signore possa fare ai suoi figli di quello di renderli belli ai suoi occhi. In tutti noi quelle parole accendevano una luce davanti alla propria anima e la inducevano a rispecchiarsi nel bagliore della Misericordia divina. Dio diventava uno specchio luminoso che rifletteva la vera immagine di ciascuno: quella che Lui ama e che vuole restituirci.

Dio è amore, ci diceva padre Renzo, Dio è Padre, Dio non può vivere lontano dalla sua creatura. Dio fa sempre il primo passo verso di noi e ci apre le braccia per accoglierci e tenerci stretti. Il Suo perdono è totale perché quando perdona dimentica e, così facendo, ci ricrea di nuovo. Questo perdono divino, così differente dal nostro modo tutto umano di perdonare, ci ha riportato in vita. Sapere che il Signore non ci imputa i nostri errori, anzi li giustifica e li cancella nel suo ricordo ogni volta che li riconosciamo, è stato il motivo portante della Parola che Dio ha ispirato alla nostra guida spirituale ed è stata la panacea ai nostri cuori stanchi.

Il Santuario della divina misericordia di Collevalenza era il luogo più adatto per  darci conforto e ci ha accolto con due giornate di sole sfolgorante.

La purificazione nell’acqua delle vasche, richieste  personalmente da Gesù a madre Speranza, l’apostola della Sua misericordia, ha risanato l’anima di chi vi si è bagnato donando un forte benessere a tutto il suo corpo.

Il libretto, bellissimo, preparato dal nostro pastore, ha reso più facile il ricordo delle sue parole.

La pace e l’armonia che si è venuta a creare nel gruppo ha testimoniato che il Signore ci aveva abbraccio e le sante Messe hanno posto il suggello sulla Sua presenza in mezzo a noi.

La Domenica mattina padre Renzo ha dato spazio a tutti perché, chi lo desiderava, potesse fare risuonare al microfono la grazia ricevuta, i suoi pensieri, le sue esperienze per donarle agli altri. Abbiamo così ascoltato la voce dei fratelli e… siamo entrati in una comunione di santi.

Questo è il clima che troveremo in Paradiso e che il Signore, nel suo grande Amore per noi, ci fa già provare a volte sulla terra per accendere in noi il desiderio ardente dello sposalizio divino che ci unirà a Lui quando il passato e il futuro confluiranno nel  Suo Presente per durare in eterno.

Decalogo della gentilezza

  • Sorridi nella monotonia del dovere quotidiano, per non rattristare il fratello;
  • Taci quando ti accorgi che qualcuno ha sbagliato, per non umiliarlo;
  • Elogia il fratello che ha operato bene;
  • Rendi un servizio a chi ti è sottoposto;
  • Stringi cordialmente la mano al fratello che è nella tristezza;
  • Guarda con affetto chi cela un dolore;
  • Riconosci umilmente il tuo torto, rammaricandoti sinceramente del male fatto.
  • Saluta affabilmente gli umili, quelli che si sentono abbandonati;
  • Parla con dolcezza, con delicatezza inoffensiva, agli impazienti e agli importuni;
  • Fai in modo che il tuo fratello sia sempre contento di te.

Per scaricare il libretto CLICCA QUI

 

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