La
dodicesima tappa del nostro Cammino di Fede si è conclusa facendoci
meditare sul tema dell’Amore di Dio per noi, figli da Lui amati da
sempre e per sempre.
Il
ritiro è stato uno dei più coinvolgenti del
nostro cammino di fede. Il luogo era quello giusto: il Santuario
della divina Misericordia, luogo scelto da Gesù stesso, tramite Madre
Speranza, per proclamare al mondo il Suo amore senza fine.
La tematica ci aveva preparato al grande
evento e il cuore di ognuno
era rimasto sospeso: ciascuno aspettava dal Signore una carezza, un
conforto, un aiuto per la vita difficile che accompagna la nostra
esistenza senza quiete. È arrivato molto di più: tutti hanno trovato la
risposta che attendevano, hanno compreso il perché della loro vita, hanno
meditato sulle loro sofferenze trovandone il bandolo che conduce verso la
certezza di essere amati. Sì, siamo amati da Dio! Questa
certezza
che padre Renzo, con la sua voce forte, dolce e ispirata, ci ha voluto
donare è scesa nel cuore di ognuno ed è impossibile dimenticarla. Come
dimenticare, infatti, un bagno nella misericordia? Come non cambiare
quando si vive nel proprio intimo un Amore immenso che travolge? Come
non sentirsi consolati quando il Consolatore è Dio
in persona che ci viene incontro per parlarci? Saremmo veramente ingrati
e stolti se non accogliessimo la Grazia discesa su di noi e non avessimo
compreso quale è il senso della vita.
“Al centro del pensiero di Dio c’è
l’uomo, ci ha ripetuto commosso il nostro pastore, e Dio risponde sempre
al nostro desiderio di conoscerlo. Gesù è
morto
per tutti, ma sarebbe morto anche per uno solo di noi”, quindi, abbiamo
pensato, anche solo per me, solo per te, solo per uno che non
conosciamo. “Il cristiano ha un rapporto d’intimità personale con Dio,
un rapporto di tenerezza, di complicità perché Dio è suo Padre. Il Suo
amore non tiene conto della
nostra bontà o della nostra cattiveria, della nostra disponibilità o
della nostra indifferenza, per Lui siamo solo figli e ci ama come tali.
Noi siamo stati creati per essere felici, Gesù non ha mai amato il
dolore, l’ha subìto perché si è fatto uomo e si è quindi sottoposto alla
cattiveria umana, ma prima di morire ci ha chiamato amici e di un amico
non si può avere paura, chi ha paura di Dio non lo conosce!”.
Ascoltando
queste parole i nostri cuori si aprivano e si rasserenavano, si
riempivano di gioia e di speranza, navigavano in un oceano di bene. La voce di padre
Renzo raggiungeva la parte più riposta di noi stessi e portava fuori
tutto il nostro bisogno di essere amati, ci alleggeriva dei
timori, degli scrupoli e ci rendeva liberi.
“Per
parlare di Dio bisogna usare il linguaggio degli innamorati, continuava, perché
siamo stati creati con un gesto d’amore e con un gesto d’amore il
Signore verrà a riprenderci… sorella morte è l’abbraccio di un Padre con
i suoi figli!”.
I nostri visi erano trasformati ed il sorriso li distendeva,
i nostri occhi erano illuminati e ci sentivamo trasportati in quella
realtà che, da sempre, avevamo sognato. Ognuno di noi sa che è nato per amare
ed essere amato, ognuno di noi sente che il desiderio più profondo del
suo animo è quello di essere felice: la voce di padre Renzo ci mostrava
la strada per realizzare il nostro desiderio e dare senso alla nostra
vita.
“Nessuno
si senta solo! Gesù ci chiama per nome, siamo figli del Dio della vita,
Dio soffre quando noi soffriamo… il dolore non è l’emblema del
cristiano, Dio non ha mai benedetto le lacrime che noi abbiamo seminato
sulla terra… prima di morire nostro Signore non ci ha detto soffrite
come io ho sofferto, ma amatevi come io vi ho amato!”.
Quante difficoltà abbiamo superato in
questo Santuario della Misericordia, quante idee sbagliate ci hanno
abbandonato, quante certezze belle ci sono state regalate!
Dalle foto che sono state scattate in
questi tre giorni di pace appare tutta la serenità che ci ha abitato:
sguardi, sorrisi, gesti
d’affetto,
risate liberatorie, allegria, buon umore e tanta condivisione ha unito
la nostra comunità in cammino che si allarga sempre di più.
Tante persone sono venute per la prima
volta e ci è sembrato di conoscerle da una vita. Dandoci la mano
durante la Santa Messa e recitando, così uniti, il Padre Nostro ci siamo
riconosciuti figli di uno stesso Padre e abbiamo sentito la
gioia
di sperimentare nella pratica la verità di quello che ci era stato
annunziato.
Il pranzo gioioso della Domenica e la
festa preparata dalla nostra Gabry per festeggiare i 60 anni di
padre Renzo ha donato il tocco finale alle tre giornate di Paradiso in terra, facendoci
tornare alle nostre case pieni di voglia di ricominciare a vivere in una
nuova ottica: quella dell’Amore di Dio.